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COSTA D'ARGENTO - GIGLIO - GIANNUTRI - CAPALBIO
Itinerari di Maremma
Maremma Toscana: Costa d’Argento – Promontorio dell’Argentario
Quella del mare sull’Argentario è una voce antica che parla molte lingue, tante quante sono i popoli che di epoca in epoca l’hanno conquistato.
Un mondo fantastico dove rocce aguzze s’innalzano come irreali sculture, dove il profumo del mare si mescola agli aromi della macchia mediterranea. L’Argentario è un gioiello incastonato nel Mar Tirreno, collegato alla terra ferma da due splendidi tomboli (Il tombolo della Giannella e il tombolo della Feniglia) e da un istmo artificiale che collega il promontorio a Orbetello e alla sua vasta laguna. Sull’Argentario gli occhi possono spaziare da mare a terra, da terra a mare... in un’infinita bellezza.
Dall'Argentario si affacciano sul mare due splendidi borghi che, con le loro imponenti testimonianze architettoniche ci narrano di epoche a noi lontane. Centri dal grande fascino paesaggistico e dal grande pregio storico.
Porto Ercoleè ubicato sulla costa orientale del promontorio, ha antiche origini etrusche e un pittoresco lungomare. Le sue imponenti fortificazioni come la Rocca, Forte Filippo e Forte Stella, costruite durante la dominazione spagnola, ci narrano di quando l’affascinate antico borgo di pescatori conobbe il suo massimo splendore divenendo un’importante porto a livello europeo.
Porto Santo Stefanoè ubicato sulla costa settentrionale dell’Argentario ed è dotato di un vivace porto turistico. Dall’alto, la sua imponente Rocca vigila l’intera insenatura. In Porto Santo Stefano è fruibile una delle strade panoramiche più belle d’Italia, un itinerario magnificamente scolpito tra secolari vigneti a terrazza, imponenti scogliere, macchia mediterranea, ville da sogno e… più in là nell’azzurro mare le splendide isole dell’Arcipelago toscano.
Il Promontorio dell’Argentario è un paesaggio da favola! del quale è sin troppo facile innamorarsi.
Riserva Naturale Forestale “Duna Feniglia”
L’Argentario era originariamente un’isola; nel corso dei secoli l’azione delle correnti marine e del fiume Albegna ha creato due tomboli: Tombolo della Giannella e Tombolo della Feniglia.
La Riserva Naturale Tombolo della Feniglia, o “Duna Feniglia” è un’area naturale protetta istituita nel 1971. La morfologia tipica degli ambienti a costa sabbiosa, con cordone dunale ed ambiente retrodunale in cui si trovano aree sottoposte (talvolta) ad inondazione temporanea.
La duna Feniglia è suddivisa in tre principali fasce di vegetazione. La fascia prospiciente il mare è la più interessante per la varietà di flora presente. Qui si possono ammirare splendide presenze come il giglio di mare, l’eringio, l’elicriso, trifoglio della sabbia, salsapariglia, l’ammophila arenaria…. La fascia più interna è il “regno” dei pini (marittimi e domestici) e del sottobosco tipico della fascia mediterranea formato da eriche, mirto, alaterno, fillirea, lentisco, cisti…
Il sentiero della Riserva Naturale “Duna Feniglia” è fruibile a piedi e in mountain bike, e non presenta alcuna difficoltà . La parte del sentiero che si affaccia sulla laguna riveste un grande interesse per tutti coloro che amano fare birdwatching, questa parte di sentiero è infatti dotata di capanni per l’osservazione ornitologica. La Riserva Naturale Forestale “Duna Feniglia” è una spettacolare “lingua di terra”, di grande pregio ambientale.
Maremma Toscana: Orbetello
La città sorge su una piccola penisola circondata dalla laguna di levante e da quella di ponente, divise da una diga artificiale che dal 1842 unisce la città di Orbetello al Promontorio dell'Argentario. A testimonianza delle sue antiche origini, un bel tratto di cinta muraria risalente al periodo etrusco. Collocata in un ambiente unico e spettacolare, Orbetello, forse proprio per questa particolare conformazione geografica, è stata da sempre ambita terra di conquista. Dal 1557 al 1707 fu la capitale dello Stato dei Presidi, che ha lasciato nella cittadina innumerevoli costruzioni di stile spagnolo.
Significanti i bastioni d’Arce, la Cattedrale e la “Porta del Soccorso”; molto piacevole la passeggiata che attraversa tutto il centro medievale. Negli anni trenta, Orbetello, vide la partenza degli idrovolanti di Italo Balbo alla volta dell’America latina e degli Stati Uniti.
Maremma Toscana: Isola del Giglio
L’isola del Giglio è un piccolo, grande gioiello custodito e cullato nelle trasparenti acque del mar Tirreno. L’Isola del Giglio è terra granitica, genuina e generosa, è un’esplosione di mare cristallino dalle mille sfumature e tonalità.
La sua splendida costa si sviluppa per circa 28 km., in essa si alternano, in elegante armonia, imponenti scogliere, piccole baie, ampie spiagge sabbiose.
L’Isola del Giglio, ricca di storia e panorami mozzafiato, è la seconda per grandezza (21 kmq) del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, il Parco marino più importante in Europa. La tipica vegetazione mediterranea (macchia e gariga) regna tra terra e rocce ricoprendo, con esplosioni di colori e profumi, gli antichi terrazzamenti a picco sul mare.
Tre sono i suoi centri principali: Giglio Porto: Antico centro di pescatori, si sviluppa a semicerchio lungo una piccola insenatura della costa orientale. E’ caratterizzato dal suo lungomare con le pittoresche case multicolori, dall’antica Torre del Saraceno e dall’omonima caletta. Nella caletta del Saraceno si possono ancora oggi ammirare tracce in muratura di una villa romana del I-II° sec. d.C. e le mura dell’antica cetaria, una vasca utilizzata dai Romani, per l’allevamento delle murene.
Giglio Castello: Capoluogo dell’Isola, centro storico per eccellenza si trova arroccato a 405 metri di altezza. Il suggestivo Castello mantiene praticamente intatta la sua struttura urbanistica medievale ed è circondato da una splendida cinta muraria intervallata da torri cilindriche e rettangolari.
Giglio Castello è luogo dal grande fascino per le sue preziose testimonianze storiche e architettoniche e per la sua eccezionale posizione paesaggistica.
Giglio Campese: Splendida insenatura che offre panorami d’incomparabile bellezza.
L’incantevole baia si distende su una lunga lingua di sabbia e scogli granitici.
Giglio Campese è incorniciata dal suggestivo picco roccioso del Faraglione da un lato e da dall’imponente Torre medicea dall’altro.
Giannutri, la più meridionale delle isole del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ha l'inconfondibile forma di una mezzaluna. Giannutri è pura natura. La sua particolare posizione geografica, le sue piccole dimensioni, la rendono speciale.
Con i suoi 2,62 Kmq, e uno sviluppo costiero di 11 chilometri è, fra le isole dell’Arcipelago Toscano, più grande soltanto della Gorgona. Le coste alte e rocciose offrono panorami unici. Dall'altura di Poggio Capel Rosso, la vetta di 85 metri, si vede solo mare.
L'Isola è comunemente conosciuta con l'appellativo “Isola dei Gabbiani” per la presenza di una consistente colonia di gabbiano reale mediterraneo (Larus michahellis), che si distingue dagli altri gabbiani reali per la colorazione della zampe, gialle anziché rosate, e per una livrea più chiara.
L'Isola è dominata da gariga bassa e compatta. Di grande fascino sono le numerose grotte che si aprono lungo la costa; ben vicini al faro si trovano i “Grottoni”: aspra scogliera di calcare dolomitico, a picco sul mare, dove nidificano numerosi i gabbiani.
Giannutri fu abitata già nella preistoria e fu frequentata e scelta da Etruschi e Romani.
I Romani hanno lasciato in eredità all'Isola i resti di un antico porto a Cala dello Spalmatoio e una splendida Villa, costruita in località Cala Maestra nella prima metà del II secolo d.C.. Dagli scavi effettuati sono venuti alla luce resti di pavimenti decorati con marmi di delicata fattura e con pregiati mosaici. La “selvaggia” e splendida Isola di Giannutri è un patrimonio storico, archeologico, naturalistico di inestimabile valore.
Mini Crociere nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano Il Parco marino più grande d’Europa
Le mini crociere nel Parco Nazionale dell’Arcipelago toscano sono esperienze indimenticabili e
non di rado, offrono emozioni fortissime come poter avvistare delfini che giocano nelle cristalline acque di questo splendido Parco marino.
Il Parco Nazionale dell'Arcipelago toscano è il più grande parco marino d'Europa, tutela 56.766,00 ettari di mare, 17.887,00 ettari di terra; abbraccia un tratto di mare esteso oltre 600 Kmq fra Livorno e il promontorio dell'Argentario e comprende sette isole: Capraia, Elba, Giannutri, Giglio, Gorgona, Montecristo, Pianosa, oltre alle Formiche di Grosseto e altri scogli.
L'isola più grande è l'Elba (223,5 Kmq), la più piccola Gorgona (2,23 Kmq). Ogni isola è diversa dall'altra e conserva le tracce della sua storia; ogni isola è unica, originale, con un solo tratto in comune: La bellezza della sua natura.
Il Borgo medievale di Capalbio si trova all’estremità meridionale della Maremma toscana, immerso in un pregevole ambiente naturale. Capalbio conserva ancora intatte le caratteristiche dell’abitato medioevale. Il monumento indubbiamente più interessante è la Rocca aldobrandesca situata nel punto più alto del borgo, costituita da una torre (come nucleo originario) e da un elegante palazzo signorile. Dalla Rocca di Capalbio si può ammirare un panorama suggestivo.
Il Borgo medievale è racchiuso interamente da possenti mura costituite da una doppia cinta muraria con camminamenti di ronda a differenti livelli.
Interessante la Pieve di S. Nicola: di cui si può ammirare la pregevole facciata con ingresso ad arco acuto sormontato da un’iscrizione dell’anno 1466. L’interno conserva dei pregevoli capitelli romanici in pietra, decorati con elementi vegetali, aquile e animali mitologici.
Spostandosi più a nord verso la zona dell’Ansedonia si può arrivare, (facendo un tratto di strada a piedi), in località la Tagliata: La torre omonima, chiamata Puccini (perché dimora del celebre musicista) conserva i resti di una grande villa marittima. Più avanti sono visitabili i resti del Porto Cosano.
Maremma Toscana: Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle
Poco distante da Capalbio, in località Garavicchio, nei pressi di Pescia Fiorentina, si trova il Giardino dei Tarocchi, uno dei Parchi artistici più belli d’Italia. Un luogo senza tempo, un percorso nell’immaginario di una grande artista, Niki de Saint Phalle, che scelse questa “terra di confine”, tra la Maremma Toscana e la Maremma laziale, come scenografia naturale dove realizzare opere uniche, gioielli d’arte contemporanea tra i più apprezzati nel mondo.
Il Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle è una grandiosa opera artistica originale ed esclusiva costituita dalla rappresentazione fantastica dei 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi. Le gigantesche sculture (in alcuni casi abitabili) realizzate in cemento e poliestere, sono rivestite con splendidi mosaici di ceramica, vetri e specchi. Il Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle è un sogno realizzato con genio, professionalità, cura dei dettagli, amore infinito per l’arte e per la vita. Il Giardino dei Tarocchi è “luogo magico”che la grande artista Niki de Saint Phalle ha voluto “donare” alla Maremma e... al mondo intero.
Maremma Toscana: Antica città di Cosa
A pochi km a Sud-Est di Orbetello, sul promontorio roccioso di Ansedonia, troviamo le rovine di Cosa, città per lungo tempo creduta etrusca. Gli scavi eseguiti hanno dimostrato che si tratta di una Colonia romana fondata nel 273 a.C. L’antica Città di Cosa nasce per rispondere ad una duplice esigenza: controllare i territori conquistati, e costituire al tempo stesso, un caposaldo per il controllo del mare, nell’imminenza di un conflitto “già annunciato”: quello con Cartagine (Prima guerra punica 264 a.C.).
L’imponente cinta muraria rappresenta un bellissimo esempio di tecnica costruttiva poligonale; si sviluppa per un perimetro irregolare di circa 1.460 metri, con 18 torrioni e contrafforti interni . Sulle mura si aprono tre porte ed una postierla in direzione delle vie che scendevano al Tombolo della Feniglia, al Porto situato presso la Tagliata Etrusca ed alla Villa Aurelia. L’area compresa tra la cinta muraria è di circa 13 ettari ed è costituita da due piccole colline separate da una “sella” pianeggiante.
Sull’altura maggiore prospiciente il mare sorgeva l’Arcei (o Arx) il principale centro di culto, il Capitolium, costruito tra il 170 e il 150 a.C., nell’area in cui sorgeva un tempio più antico dedicato a Giove. ll Capitolium, dedicato alla triade capitolina (Giove, Giunone, Minerva), è di tipo etrusco-italico, con tre celle destinate a ospitare le statue delle tre divinità e con pronao a 6 colonne ed una grande cisterna. Più in basso è l’area del Foro intorno alla quale si aprivano gli edifici destinati alle attività commerciali e politiche. Il periodo di massima prosperità della città di Cosa sembra essere stato il II° sec. a.C. durante il quale fu uno dei centri commerciali più fiorenti dell’alto Tirreno. Nel I sec. a.C. cominciò il suo rapido declino; la città fu abbandonata dai suoi abitanti,
solamente l’Arcei (o Arx) ebbe vita, come centro di culto, fino al III° sec. d.C.
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